7 potenziali inconvenienti che la videosorveglianza potrebbe causare alle indagini della polizia

Gli attuali sistemi di videosorveglianza sono spesso progettati per prevenire, monitorare in tempo reale o valutare automaticamente gli eventi. Ma quando si tratta di una vera e propria indagine su un crimine, avere a disposizione riprese di qualità è fondamentale. Il Capitano Ing. Martin Spurný, un esperto di polizia scientifica con oltre 18 anni di esperienza che nel corso della sua carriera ha trattato i casi più complessi che si sono verificati in Repubblica Ceca, spiega perché e come la realtà può differire anche in modo sostanziale dai popolari programmi e serie TV di indagini investigative.

 

1. Quando le prove sono fuori dalla visuale della telecamera

Oggi molte delle installazioni di telecamere di videosorveglianza sono ancora eseguite senza un’adeguata analisi di sicurezza che definisca esattamente per quale scopo specifico verrà utilizzato il dispositivo e quale angolo di ripresa è necessario per catturare gli eventi e i dettagli più essenziali.

Una telecamera posizionata in modo sbagliato può perdere dettagli importanti

La telecamera dovrebbe concentrarsi solo sulla violazione di un perimetro o la registrazione dovrebbe fornire dettagli più precisi? Gli investigatori sono spesso messi in difficoltà dal fatto che le persone nell’area monitorata non figurano nelle riprese o appaiono troppo piccole per poter estrapolare informazioni utili dalle immagini. Un tipico esempio di errata posizione della telecamera si riscontra spesso nei negozi: quando un rapinatore si presenta alla cassa con un berretto in testa, una telecamera che riprende dall’alto non può vedere caratteristiche importanti che potrebbero aiutare nell’identificazione del criminale.

 

2. Se la telecamera PTZ non ‘coglie l’attimo’

Nonostante siano molto popolari, le telecamere PTZ (pan, tilt, zoom) a volte possono rappresentare un ostacolo dal punto di vista forense. Ad esempio, il “giro di ronda” automatico impostato nella telecamera installata su una strada cittadina con 5-10 diverse posizioni PTZ, non ha senso quando si verifica un incidente improvviso.
Al contrario, quando si utilizzano telecamere statiche multisensore o panoramiche, il sospettato è sempre presente nell’inquadratura della telecamera e gli esperti forensi possono dimostrare più facilmente che il filmato proviene da un dispositivo affidabile e che la registrazione non è stata manipolata.

La telecamera PTZ ha ripreso un ladro di biciclette e poi l’inquadratura si è spostata a un’altra postazione PTZ. Quando poi è tornata sulla prima telecamera, il ladro era sparito

 

3. Immagini di scarsa qualità da telecamere analogiche

Sebbene il passaggio – ancora in corso – dalle telecamere analogiche a quelle IP abbia permesso di ottenere video dalle risoluzioni di gran lunga superiori, e nonostante il full HD sia considerato ormai uno standard per quanto riguarda le nuove installazioni, gli investigatori della polizia vorranno sempre ricavare maggiori dettagli dalle riprese video. Questo, naturalmente, dipende dal fatto che una risoluzione più elevata può fornire maggiori informazioni utili e quindi consentire una migliore identificazione di persone e oggetti. A differenza delle immagini sfocate e sgranate delle vecchie fotocamere analogiche, le registrazioni effettuate in full HD o in 4K offrono agli investigatori l’opportunità non solo di cogliere dettagli rilevanti, ma di utilizzare anche le ultime applicazioni di analisi video basate sull’intelligenza artificiale su riprese di alta qualità, aumentando significativamente le possibilità di concludere con successo un’indagine.

Non c’è da meravigliarsi se gli investigatori sono costantemente alla ricerca di immagini con una risoluzione migliore.

 

4. Perdita di dettagli tra i vari frame

Gli investigatori spesso hanno a che fare con registrazioni effettuate da vecchi sistemi di telecamere che non possono essere più utilizzate a causa della bassa frequenza dei fotogrammi. Anche con le più recenti telecamere di rete, dove i frame rate possono raggiungere i 60 frame al secondo (fps), il problema può ripresentarsi quando gli installatori o gli utenti desiderano risparmiare larghezza di banda o spazio di archiviazione, riducendo il frame rate per farlo.
Anche qui è necessario considerare cosa stiamo cercando. Ad esempio, il sistema di monitoraggio di una vasta area pubblica non richiederà un’elevata precisione di identificazione come quella necessaria per individuare la targa di un veicolo o per controllare il conteggio dei contanti. Quando una telecamera che registra in 4K salva video altamente dettagliati ma solo a 5 fps, sarà molto difficile identificare un’auto in movimento in una scena. In poche parole, se si desidera utilizzare la registrazione per scopi di identificazione, la frequenza dell’immagine non dovrebbe mai scendere al di sotto di 15 frame al secondo e, nel caso di veicoli in movimento, la frequenza dovrebbe essere di almeno 25 fps.

Questa fotocamera ha girato in 4K, ma solo in 5 FPS e non è stata d’aiuto all’investigatore, che aveva bisogno di identificare l’autovettura circoscritta dal cerchio giallo.

 

5. Sagome nere o fantasmi bianchi

La capacità di operare in condizioni difficili di illuminazione dipende in gran parte dal livello tecnologico della telecamera. Ad esempio, la tecnologia Axis WDR garantisce la massima ampiezza di contrasto dinamico ed è idonea anche per indagini forensi. Tuttavia, durante l’installazione della telecamera devono essere osservati i seguenti principi di base: se possibile, le sorgenti luminose intense non devono essere posizionate di fronte alla telecamera, mantenendo un’illuminazione della scena che sia il più uniforme possibile. Durante l’installazione, inoltre, è bene assicurarsi che le luci esterne o l’illuminazione temporizzata non disturbino l’inquadratura. Naturalmente, un oggetto può essere rilevato solo quando la sua luminosità è diversa dallo sfondo, quindi prima di utilizzare la telecamera, è opportuno accertarsi che sia in grado di gestire le diverse condizioni di illuminazione in base alle differenti ore del giorno. Infine, anche l’illuminazione a raggi infrarossi rappresenta un caso particolare: è importante scegliere la posizione adatta dell’illuminazione in base alla distanza degli oggetti monitorati e considerare anche il rischio che lo spettro dei colori possa essere visualizzato in modo diverso a seconda della temperatura.

Evidentemente nessuno ha testato questa telecamera di notte. Il soggetto rilevato vicino alla porta non è visibile né prima né dopo l’accensione dell’illuminazione a raggi infrarossi.

 

6. È successo davvero in quel momento?

Una delle questioni più urgenti, trattata in quasi tutte le udienze giudiziarie in cui sono coinvolti anche dati digitali, è l’impostazione della data e dell’ora. In sostanza, è uno dei mezzi di difesa di base: ogni volta che c’è una qualsiasi, anche minima, discrepanza, l’imputato fa immediatamente leva su questo aspetto o lo usa a suo vantaggio. Pertanto, le prove univoche sono un punto chiave non solo nelle indagini forensi, ma anche nel processo investigativo complessivo. Impostazioni improprie della telecamera, inoltre, possono peggiorare notevolmente la situazione. Ad esempio, il dispositivo potrebbe non essere impostato per l’aggiornamento automatico dell’ora legale e solare, oppure, durante l’installazione, i dati del calendario sulla telecamera non sono stati sincronizzati con quelli sul dispositivo di registrazione. Fortunatamente, i moderni software di gestione video (VMS – Video Management Software) risolvono questi problemi. La prova di autenticità ideale potrebbe essere, in futuro, una filigrana dinamica per garantire l’accuratezza della data e l’integrità della registrazione.

 

7. Ragnatele e altri problemi

Se ci sono problemi significativi che complicano il lavoro del criminologo, ve ne sono altri, anche banali, che possono avere però un ruolo fondamentale ai fini delle indagini. Una mancata regolare manutenzione dei sistemi, telecamere focalizzate male, vetri sporchi sul coperchio della telecamera e persino ragnatele: tutto questo può contribuire al fallimento di un’indagine, sprecando di fatto l’alta qualità della tecnologia della telecamera; dall’altra parte, collegamenti difettosi dei cavi o un’unità di registrazione priva di memorizzazione dei dati possono compromettere il raccoglimento delle prove. La negligenza o la rimozione intenzionale di dati rende prioritaria la necessità di proteggere le registrazioni nel migliore dei modi. Si spera che una maggiore responsabilità verso la protezione dei dati personali e l’obbligo di fornire documentazioni più dettagliate, rapporti sulle perdite e registri derivanti dal GDPR (regolamento generale sulla protezione dei dati) porteranno anche a una più accurata manutenzione dei sistemi di videosorveglianza in modo che possano essere utilizzati per lo scopo per cui sono stati previsti.

 

Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese sul blog globale Secure Insights