Retail: come sta cambiando il settore tra sostenibilità, sicurezza e nuovi trend

La pandemia da COVID-19 ha portato l’assetto delle organizzazioni aziendali a mutare radicalmente.

Nel settore retail alcune imprese si sono dimostrate pronte, con soluzioni e strumenti idonei ad affrontare le nuove condizioni imposte dall’ emergenza sanitaria; altre hanno invece dovuto adeguarsi e attrezzarsi, trovandosi talvolta a dover effettuare tagli ad alcune spese per rientrare nei costi.

Per analizzare meglio i cambiamenti che i player del settore hanno dovuto adottare nell’ultimo anno e per valutare quanto e in che modo le soluzioni di sicurezza e videosorveglianza li abbiano supportati, Axis ha riunito virtualmente le figure manageriali delle più grandi aziende in ambito retail, fashion e luxury, instaurando un dialogo dal quale sono emerse necessità ed esigenze comuni.

A prescindere dalle dimensioni delle aziende e dalla tipologia merceologica che trattano, il primo vero cambiamento significativo riguarda la riscoperta della comunicazione interna tra le diverse funzioni aziendali, superando la mentalità silos che ancora caratterizza molte aziende contemporanee.
Di fronte all’emergenza, infatti, i responsabili della sicurezza, del digitale, della supply chain e della multicanalità hanno iniziato a parlarsi tra loro e a scoprire nuove modalità di cooperazione e collaborazione utili, soprattutto in un periodo come questo, a garantire la sicurezza del personale e dei clienti e il mantenimento dell’operatività.

 

L’approccio alla sicurezza e alla sostenibilità dopo l’inizio della pandemia

È proprio a partire dal tema della safety che si è sviluppato il confronto tra le imprese che hanno partecipato a questo incontro.

Un tema divenuto oggi centrale perché, da un anno a questa parte, tutti gli aspetti correlati alla salute di dipendenti e clienti e alle misure e agli strumenti di protezione del personale e dei punti vendita sono diventati la priorità. Così, se nei primi sei mesi del 2020 le aziende hanno cercato di capire come gestire questa situazione del tutto straordinaria e imprevista, nella seconda parte dell’anno l’attenzione si è spostata principalmente sulla gestione della continuità operativa e, in concomitanza con la riapertura dei negozi dopo il primo lockdown, all’attuazione pratica delle misure di sicurezza.

Effettuando un’analisi a posteriori rispetto a quanto accaduto nel corso dei dodici mesi precedenti e facendo un bilancio di costi e spese sostenute, le aziende si sono rese poi conto del vantaggio competitivo acquisito da coloro che sono stati capaci, negli anni precedenti, di adottare soluzioni di sicurezza integrabili e scalabili anche a livello di costi di gestione, ottimizzando i propri investimenti.

Queste soluzioni, inoltre, devono essere necessariamente sostenibili. Proprio la sostenibilità ha rappresentato il secondo argomento di dibattito: un tema molto caro anche ad Axis che, da sempre, sposa questa filosofia, fornendo ai propri clienti prodotti riciclabili fino al 75%.
Ciò che è emerso in modo preponderante è che questo aspetto va affrontato anche da un’altra prospettiva, che riguarda la scelta ecosostenibile delle risorse e dei materiali utilizzati per i vari elementi all’interno dei punti vendita che possono contribuire concretamente ad aumentare i crediti necessari per il raggiungimento della certificazione LEED dell’edificio che ospita l’azienda o il punto vendita.

Inoltre, oggi più che mai, gli store devono essere ambienti sempre puliti e in grado di offrire, oltre agli standard di sicurezza e igiene necessari a coloro che vi lavorano e al pubblico, anche una customer experience distintiva e soddisfacente a coloro che vi entrano.

 

La comunicazione alla base della supply chain e delle nuove modalità di vendita

In piena pandemia la comunicazione tra le funzioni e la cooperazione tra diversi reparti e figure aziendali si sono rivelate fondamentali soprattutto per la gestione della supply chain, in quanto hanno permesso di ottimizzare il processo di consegna delle merci acquistate tramite e-commerce e la gestione delle continue aperture e chiusure dei punti vendita, garantendo sempre la presenza della merce nei magazzini e negli store, fisici e online, e apportando notevoli benefici per quanto riguarda le tempistiche e, in alcuni casi, anche per la riduzione degli sprechi.

In questo contesto, la logistica si è rivelata la spina dorsale del retail. L’applicazione di tecnologie all’avanguardia, in cui anche i sistemi di sorveglianza hanno svolto un ruolo centrale consentendo la prosecuzione delle attività anche nei periodi di lockdown, ha permesso un monitoraggio costante degli addetti alla logistica e dei dipendenti in azienda, al fine di constatare la messa in pratica di tutte le misure necessarie alla tutela della loro salute e di garantire ai clienti finali prodotti sicuri e controllati, sia in store che con la consegna a domicilio.

Già in epoca pre-COVID l’approccio alla vendita stava cambiando acquisendo, sulla spinta del digitale, un approccio sempre più contraddistinto dalla multicanalità. Ma la diffusione della pandemia ha fatto sì che anche alcuni settori, come quello del luxury, sperimentassero per la prima volta in modo consistente– con effetti che si sono poi rivelati positivi – i nuovi canali di vendita offerti dall’e-commerce e da altri tool online, adattando di conseguenza le proprie consuetudini in termini di logistica e supply chain.
E se con la multicanalità sono cambiate le modalità di acquisto dei consumatori, diventando molto più veloci e diffuse rispetto al passato, di conseguenza sono mutati anche i modi di commettere crimini come i furti: un aspetto che ha sottolineato l’esigenza da parte dei security manager di adottare un approccio più strutturato, coordinato e tempestivo, sfruttando anche soluzioni di sicurezza e videosorveglianza integrate, capaci di garantire, insieme alla protezione e al rilevamento delle intrusioni, anche il monitoraggio delle operations aziendali.

Nuove tendenze e sviluppi del settore

Distanziamento sociale: una delle parole d’ordine di quest’ultimo periodo e misura di sicurezza importantissima che anche agli esercizi commerciali è stato chiesto di rispettare, limitando il più possibile il contatto tra le persone.

Così, tra indicazioni specifiche all’interno dei punti vendita, plexiglass, divisori e messaggi audio personalizzati volti ad evitare assembramenti, le aziende si stanno adoperando per adottare misure di prevenzione e di safety che riducano il più possibile la vicinanza fisica. Lo stesso vale, ad esempio, per i pagamenti, sempre più orientati verso il frictionless e il contactless.
Non si esclude, inoltre, che in futuro i negozi si trasformeranno da punti vendita a showroom dove la merce potrà essere solo esposta, ma non toccata, e il processo di acquisto sarà completato online, come avviene naturalmente in un contesto di omnicanalità.

Oltre alla messa a punto di tecnologie che possano servire più settori, tra i nuovi trend che interesseranno il retail nel corso del 2021 e negli anni a venire, vi sarà sicuramente quello della video-vendita.
Ricalcando il vecchio modello della televendita e con lo scopo di limitare il contatto fisico in negozio, mantenendo tuttavia il rapporto e la consulenza diretta con il venditore, ci aspettiamo che prendano sempre più piede modalità di vendita in diretta streaming di diverse tipologie di prodotti, con il pagamento online e la consegna degli acquisti effettuati direttamente a domicilio.
Un contesto nel quale soluzioni capaci di assicurare alta qualità video e basso consumo di banda avranno un ruolo centrale nel consentire ai clienti di scoprire i dettagli e le particolarità dei prodotti anche a distanza, ma ciò che sicuramente guiderà in futuro le scelte dei retailer sarà lo spirito di innovazione per fornire soluzioni sempre più congeniali e che soddisfino le esigenze di tutti.

 

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